Allergie e esofagite eosinofila

Domanda:

I miei problemi sono iniziati esattamente due anni fa, quando improvvisamente ho iniziato ad avere problemi di reflusso (o almeno ciò che credevo). Subito ho pensato fosse un’influenza o virus, poi la cosa non si sbloccava ed ho iniziato a preoccuparmi. Venivo da alcuni mesi di forte e continua bronchite, Qualche mese dopo effettuo gastroscopia (negativa, emerge solo gastrite quiescente); test HP negativo; test DNA celiachia negativo. Effettuo poi altri esami, come:

  • intolleranze (positive per lattosio, fruttosio e sorbitolo);
  • allergie (positive per latte, nichel, nitrato di sodio, acido citrico, albume ma IGE nella norma)
  • ecografia addome (presenza di molta aria; fegato ingrossato)
  • ecografia e scintigrafia alla tiroide dove emergono due piccoli noduli “caldi” con TSH normale (solo in un prelievo è risultato basso)

Vedo altri due gastroenterologi che insistono sulla MRGE, cambiando PPI (passo a Lansox), che mi suggeriscono varie diete e che di base non risolvono il mio problema. Decido autonomamente di effettuare manometria esofagea ad alta risoluzione e ph-metria e ph-impedenziometria delle 24 ore. Lo faccio a settembre 2017, ed emerge questo questo quadro:

  • tracciato compatibile con esofago a schiaccianoci e deficit di rilasciamento del SEI
  • ph-impedenziometria con numerosi reflussi debolmente acidi

Devo ora fare gastroscopia per la ricerca dell’esofagite eosinofila.

Io soffro da sempre di iper-reattività bronchiale, di riniti croniche e di asma allergica (gatto, che però col tempo ho risolto perché i miei gatti non mi hanno mai dato nessun problema e da novembre 2015 ai FANS). dal RAST lieve allergia a latte e albume, negli esami del sangue valore degli eosinofili sempre oltre la norma da due anni…

Possono essere le allergie ad avere, FORSE, provocato questo possibile stato infiammatorio? Anche quella al gatto?


Risposta:

L’infiammazione caratteristica dell’esofagite eosinofila può essere innescata anche da allergeni inalatori (pollini, acari etc) oltre che dagli alimenti. Tali allergeni fungono solo da “attivatori” ma non sono la causa scatenante la patologia. Le consigliamo comunque di parlarne con il suo curante per avere maggiori informazioni su come escludere questi trigger dalla sua alimentazione e/o stile di vita.

dott. Salvatore Oliva
(UOC di Gastroenterologia ed Epatologia Pediatrica Dipartimento di Pediatria Sapienza – Università di Roma)


Ricordiamo che le risposte sono pareri  che non hanno valenza di consulto medico e non posono sostituire il colloquio, la visita e l’esame della documentazione medica del paziente.

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